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Da un punto di vista economico, la vendita a stock non conviene mai perché il prezzo che viene pagato per il totale della merce è di circa del 8-10% del valore d’acquisto.

Ciò significa che su un valore complessivo di magazzino a prezzo d‘acquisto di € 100.000 ricaverete circa 8-10.000 €. In pratica la vendita a stock è un suicidio commerciale, economico e una botta al cuore.

Per un commerciante che si trova in difficoltà economiche, che non vende abbastanza da avere un flusso di cassa adeguato a coprire i costi correnti, la vendita a stock è spesso una soluzione immediata che porta subito liquidità che viene subito impiegata per pagare le utenze, gli affitti, le tasse e la merce in arrivo prenotata/acquistata la stagione precedente.

In pratica il ciclo è questo: si acquista la merce pagandola a prezzo pieno, si rivende al 10% del suo valore per pagare altra merce a prezzo pieno. La strada verso la chiusura è segnata, la domanda non è se il negozio chiuderà, ma quando. Cosi non va bene!

Il ricorso allo stockista può avvenire ogni tanto per una parte della merce residua, una volta ogni 4-5 anni ma non deve essere un ricorso abituale, visto come una soluzione immediata a problema. Piuttosto il problema lo diventa, come abbiamo visto sopra.

Quindi, come abbiamo visto sopra la vendita a stock non conviene a nessuno ma è un ricorso “ultima spiaggia” laddove non si hanno le possibilità economiche di fare altro. Ma cosa fare in alternativa?

4 consigli per evitare la vendita a stock

  1. Cautela negli acquisti. Come prima cosa per non trovarsi con accumuli di merce in magazzino, bisogna valutare bene le quantità di merce da acquistare soprattutto nel settore abbigliamento e calzature che sono quelli più esposti alla vendita a stock in quanto devono acquistare la merce la stagione precedente per quella successiva senza sapere come andrà quella in corso.
  2. Se avete appena aperto il vostro negozio e non spate quanta merce acquistare per accontentare un pò tutta la clientela che si presume arriverà, partite da l’identificare un target specifico a cui vorreste puntare e acquistate l’80% della merce per quel target senza però esagerare almeno il primo anno. In caso di un eccesso della domanda, farete sempre in tempo a chiamare il rappresentante per acquistare altra merce seppur in quantità limitata alle disponibilità del fornitore.
  3. Fate qualche sconto a tempo. In caso di flessione delle vendite, fate qualche sconto del 20-30% su una selezione di articoli per un tempo limitato, circa 2-3 settimane. Apponete lo sconto sui capi e mettete in vetrina alcuni cartelli. In questo modo incentivate all’acquisto nell’immediato. Ricordate di indicare nei cartellini il prezzo iniziale, la percentuale di sconto e il prezzo finale scontato.
  4. Se le vendite non ripartono ancora, chiamate un agenzia specializzate in svendite prima che sia troppo tardi perché le tempistiche sono fondamentali. Consultatevi con l’agenzia, chiedere consigli e pareri per un eventuale vendita promozionale, quando e come farla. Se fatta bene, la vendita promozionale porta liquidità di cassa immediato e favorisce le vendite future grazie ai nuovi clienti che avranno conosciuto il negozio in seguito alla pubblicità fatta per la vendita promozionale.

La vendita promozionale come alternativa alla vendita a stock

La vendita promozionale può essere fatta in qualsiasi periodo dell’anno tranne 30 giorni prima dei saldi e nel mese di dicembre in quasi tutte le regioni. Di conseguenza è un valido aiuto alle vendite in quasi tutto il periodo dell’anno. L’importante per evitare la vendita a stock è affidarsi ad un’agenzia che di occupa di svendite perché il fai-da-te non funziona, non abbastanza da riuscire ad evitare lo stockista.

Una vendita promozionale organizzata e gestita da professionisti vi porterà un notevole flusso di cassa ma attenzione alle quantità di magazzino, di merce da porre in sconto.

Se il vostro magazzino ha un valore d’acquisto inferiore ai 30.000 €, avvero non avete abbastanza merce da giustificare una vendita promozionale organizzata e gestita da un agenzia, dovrete valutare il fai-da-te che anche se non funziona abbastanza, quantomeno tampona un pò e potrete continuare a vendite il resto della merce anche dopo la vendita promozionale.

Diverso è il caso di vendita per chiusura attività perché in tal caso l’agenzia specializzata è consigliatissima per riuscire a vendere almeno l’80% della merce. Ricordate che tutto quello che vi resterà alla chiusura del negozio, sarà una perdita economica sicura.